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Camilla risponde a Federica

Federica

I professori sono più duri, danno più cose del solito, pensano che noi a casa non facciamo niente. Pensano che stando a casa, non abbiamo bisogno di stare con la famiglia o semplicemente per i fatti nostri. Si è arrivati oltre il limite. Ora, non sto dicendo di rientrare a scuola, perché so già che si andrà per tipo 2settimane e poi tutti chiusi, quindi meglio che stiamo a casa sti mesi per poi tornare in classe come prima.



Camilla

Cara Federica,

comprendo lo sconforto che emerge chiaramente dal tuo messaggio.

È un momento molto difficile per tutti voi ragazzi, soprattutto per gli studenti di prima superiore come te.

Non avete avuto nemmeno il tempo di conoscervi, di ambientarvi e di vivere a pieno l’esperienza del passaggio alla scuola superiore che siete ripiombati quasi subito nell’incubo della didattica a distanza, così come l’avevate lasciata alle medie.

I professori non avrebbero diritto di generalizzare il pensiero che a casa non fate niente perché, paradossalmente, vivere la scuola in questo modo è molto più faticoso soprattutto a livello mentale ed emotivo. Sembra che questo modo di fare didattica abbia eliminato ogni spazio relazionale, irrigidendosi sulla sola trasmissione di contenuti e sappiamo bene che andare a scuola non significa solo studiare e ascoltare passivamente l’insegnante che parla.

Perciò ti chiedo: avete tentato di confrontarvi direttamente con i professori al fine di aprire una comunicazione che vada un po’ oltre la classica didattica? Avete provato a esplicitare le fatiche e le difficoltà che state vivendo? Riuscite a ritagliarvi degli spazi di dialogo tra compagni?

Non stancatevi di cercare di far comprendere loro che, nonostante non abbiano la possibilità di vedervi, rimanete pur sempre dei giovani ragazzi di 15 anni con desideri, aspettative, bisogni e sogni la cui presenza è fondamentale per vivere la vita con più leggerezza e serenità.

Tentate di rimanere costantemente aperti al confronto, cercando di non issare barriere che magari sarà difficile abbattere una volta che si tornerà alla normalità.

Parlatene, condividete le problematicità e il vostro prezioso punto di vista su questa situazione per cercare di trovare delle soluzioni comuni che possano valorizzare ciò che di buono c’è nella didattica a distanza, nella speranza di rivedersi il prima possibile.

Aspettiamo tuoi aggiornamenti!

Un caro saluto

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